La Crioterapia una metodica comune in dermatologia che viene utilizzata per trattare lesioni indesiderate sulla nostra pelle.
Come funziona?
Il trattamento prevede l’uso dell’azoto liquido, uno gas spray allo stato liquido e alla temperatura di -196 °. Lo spray viene applicato generalmente per un tempo variabile da 5 a 10 secondi. Quando la lesione è stata bruciata in modo efficace vira al bianco (frosting).
Cosa si tratta con la crioterapia?
Comunemente si trattano le verruche volgari e le cheratosi attiniche. Queste ultime si presentano come macchie rosse e rugose, spesso più percepite al tatto che visibili, presenti su volto, mani e altre zone foto esposte.
Esistono altre indicazioni per l’uso della crioterapia?
Sì, si possono trattare anche i molluschi contagiosi o i cheloidi (cicatrici ipertrofiche), tumori cutanei molto superficiali (morbo di Bowen, carcinoma basocellulare superficiale alcune lesioni vascolari come piccoli angiomi e i noduli del sarcoma di Kaposi.
È una tecnica dolorosa?
Può essere leggermente dolorosa in alcune parti del corpo ma generalmente il paziente avverte improvvisamente un pizzicore e una sensazione di freddo, ben tollerate.
Vi sono controindicazioni?
La crioterapia è una ustione fisica ed è pertanto sconsigliata la sua esecuzione in caso di Vitiligine o altri disturbi della pigmentazione. Nei soggetti di pelle molto scura una crioterapia prolungata può lasciare macchie bianche, esiti ipopigmentari del tutto antiestetici. Più raramente si possono sviluppare macchie scure e iperpigmentazioni.
Sono possibili complicanze dopo la terapia?
Alcune persone possono sviluppare una bolla post trattamento, per lo scollamento dell’epidermide dal derma. È consigliabile non toccare o rimuovere la bolla ma applicare una crema antibiotica ed attendere che la bolla progressivamente cada e scompaia naturalmente.